Israele e Stati Uniti

È John Kirby a sbagliare, non Bezalel Smotrich

Il consigliere per le comunicazioni sulla sicurezza nazionale John Kirby ha criticato il ministro delle finanze israeliano, Bezalel Smotrich, per essersi espresso contro un altro tentativo di un cosiddetto “accordo sugli ostaggi”. Smotrich ha affermato che l’accordo si trasformerebbe in una trappola e ha criticato i mediatori per avere “creato simmetria”, una parità di livello, tra gli ostaggi e i terroristi palestinesi che verrebbero scambiati per ottenere il loro rilascio.

Attaccando Smotrich, Kirby ha interferito nelle questioni interne israeliane e ha persino dipinto la critica come “una questione che riguarda la sicurezza di Israele” poiché, tra le altre cose, ha affermato che porsi contro l’accordo metterebbe a repentaglio gli interessi di sicurezza nazionale di quest’ultimo.

In realtà è molto più probabile che esprimersi contro “l’accordo” andrebbe contro l’interesse dell’Amministrazione Biden nel porre fine al piano israeliano di sradicare Hamas. I democratici sono probabilmente preoccupati di recuperare voti dall’area radicale anti-Israele e pro-Hamas, dato che le elezioni presidenziali sono a pochi mesi di distanza.

Kirby è andato oltre e ha detto qualcosa che dovrebbbe allarmare la maggior parte dei professionisti del settore della sicurezza:

“A volte i paesi che tengono alla vita dei loro cittadini come noi negli Stati Uniti e come Israele, fanno questo genere di scambi per salvare vite innocenti… non c’è resa in questo”.

L’ammiraglio Kirby sbaglia perché è negoziando che un governo mette in pericolo la vita dei propri cittadini, poiché i terroristi si rendono conto che questo tipo di strategia produce risultati e colpiranno ancora e ancora. Pertanto, i paesi che tengono alla vita dei loro cittadini non dovrebbero fare questo tipo di scambi (usando il linguaggio di Kirby). Al contrario, i paesi che hanno a cuore la loro vita, dovrebbero sradicare le organizzazioni terroristiche che la mettono a repentaglio.

Da una prospettiva antiterrorismo (lasciando da parte la politica), l’ultima cosa che si dovrebbe fare è negoziare con il terrorismo e rilasciare i terroristi in cambio di ostaggi. Ciò è semplicemente sbagliato, e Israele lo sa molto bene, dato che questo è stato un pilastro importante della posizione dello Stato ebraico sin dal 1948.

Negoziare implica riconoscere la legittimità di un’entità terroristica e arrendersi alle sue richieste incoraggia solo ulteriori azioni terroristiche. È logico, è ovvio, è storia.

Per finalizzare un’efficace campagna antiterrorismo, come insegna il Dott. Boaz Ganor nei suoi corsi IICT, è fondamentale nel breve termine distruggere completamente le capacità operative di un’organizzazione terroristica e nel medio-lungo termine neutralizzarne la motivazione (attraverso una serie di misure volte ad attaccare la propaganda e a sostituirla con alternative costruttive, aspetto che può avvenire solo dopo lo sradicamento di Hamas).

Kirby sbaglia anche sugli obiettivi della guerra:

“Lasciatemi ricordare che la maggior parte dei principali leader di Hamas sono ormai morti. La struttura militare organizzativa e la capacità di Hamas sono state distrutte,” e ancora, “Israele ha ormai completato quasi tutti i suoi principali obiettivi militari, a parte l’obiettivo esplicito di riportare a casa gli ostaggi”.

Non spetta a Kirby e all’Amministrazione Biden decidere quando Israele avrà completato i suoi obiettivi. Inoltre, il linguaggio approssimativo utilizzato da Kirby, come “la maggior parte dei massimi leader di Hamas” e “quasi tutti i suoi obiettivi militari” non sono in linea con un’impronta strategica e operativa adeguata basata su obiettivi chiari, precisione e conoscenza dei mezzi per raggiungerli.

Hamas non aveva alcun interesse a liberare gli ostaggi prima, quando era ancora in condizioni più forti, perché Sinwar vorrebbe farlo ora? È l’unica leva che ha ancora, a meno che all’organizzazione terroristica non venga dato un modo per sopravvivere e al suo leader uno per scappare, ma ciò andrebbe contro gli obiettivi della guerra e quindi contro gli interessi di Israele. Sarebbe assurdo cedere adesso.

Hamas troverebbe il modo di rallentare il rilascio degli ostaggi rimasti, guadagnando più tempo, riarmandosi e sapendo di poterselo permettere, per mesi, o forse anni, perché i terroristi palestinesi sono consapevoli che la tattica paga e che possono contare sulla “preoccupazione umanitaria” della comunità internazionale. Nel frattempo, Hamas ricomincerebbe con gli attacchi contro gli israeliani.

Smotrich ha ragione quando parla di una “trappola” e di una possibile “sconfitta” di Israele. Aggiungerei, una sconfitta grottesca data la situazione attuale.

Solo tre attori trarrebbero vantaggio da una simile eventualità: Hamas per pura sopravvivenza, il regime iraniano per non perdere il suo mandatario e l’Amministrazione Biden nel tentativo di recuperare qualche voto e proseguire con l’appeasement nei confronti di Teheran, che sta anche avvicinando l’Iran all’acquisizione di capacità nucleari.

L’Amministrazione Biden dovrebbe piuttosto fare pressione su Hamas affinché liberi gli ostaggi senza condizioni, data l’attuale debolezza di Hamas (grazie alla campagna militare israeliana) invece di spingere per una trappola che porterebbe altri terroristi assetati di sangue sul campo e pronti a uccidere gli israeliani. Tuttavia, ciò non accadrà mai con l’attuale amministrazione a Washington, né con quella futura, se Kamala Harris diventerà il prossimo presidente.

Traduzione di Niram Ferretti

https://blogs.timesofisrael.com/nsca-john-kirby-is-the-one-who-is-wrong-not-smotrich/

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