La lista di proscrizione, che include ebrei e amici di Israele e pubblicata dall’agglomerato CARC, Nuovo Partito Comunista e Unione Democratica Arabo Palestinese non è altro che il risultato del non agire da parte del Ministero degli Interni a guida Piantedosi nei confronti di imam, “attivisti” e propagandisti vari che dal 7 ottobre in poi diffondono propaganda di odio.
Gli odiatori di Israele e degli ebrei sanno di avere campo libero e ne approfittano. Anche loro, come noi, hanno visto che chi inneggia a Hamas e al 7 ottobre non riceve la stessa “attenzione”, da parte delle autorità, di coloro che invece inneggiano all’ISIS, e sono i fatti a parlare.
Da mesi assistiamo a imam e attivisti filopalestinesi glorificare Hamas, attaccare Israele e gli ebrei utilizzando i pulpiti delle moschee, le pubbliche piazze e i social. Alcuni esempi?
L’imam di Bologna, il pakistano Zulfiqar Khan, da mesi va avanti con prediche di odio che includono esternazioni come:
“Questi piccoli guerrieri, un gruppo di persone chiamato Hamas. Hanno reso chiaro al mondo che questi sono codardi (Israele, i sionisti), non possono fare nulla contro gli uomini, possono solo agire contro i bambini, contro le donne, contro i civili”. (26 maggio 2024; 12:58)
“Abbiamo visto che così tanti fratelli hanno paura di dire che Hamas è un gruppo sincero, mujaheddin, perché hanno bombardato tutti i musulmani in Europa, che devo necessariamente dire che Hamas è un’organizzazione terroristica. Ci hanno provato con me anche dal 7/10 in poi, abbiamo sempre avuto questa posizione secondo cui Hamas non è un’organizzazione terroristica. Stanno difendendo il loro territorio”. (“; 32:47)
“Ringraziamo Allah attraverso questi guerrieri mujaheddin di Hamas che hanno scoperto questa realtà, questa verità, che questi (israeliani, americani) sono terroristi, sono assassini…” (“; 53:54)
“Hamas, Hezbollah, Siria, Iran e Yemen non vogliono uccidere, non vogliono danneggiare i civili…Quella punizione che aspettiamo arrivi da Allah, con le mani di Hamas e Hezbollah…” (19 aprile 2024; min 19:29).
E ancora: “Gli israeliti sono terroristi e ingannatori secondo la Bibbia”, aggiungendo che “l’inganno con l’obiettivo dell’interesse personale fa parte della fede ebraica”. Affermazioni fatte addirittura durante la trasmissione “Dritto e Rovescio”.
Khan aveva anche rilanciato su Facebook diverse immagini di terroristi di Hamas con il volto coperto, fasce e armi.
Martedì 9 luglio 2024, il Ministero dell’Interno italiano, rispondendo all’interrogazione parlamentare avanzata dagli On. Sara Kelany e Marco Lisei di Fratelli d’Italia, aveva definito le posizioni di Khan sulll’Occidente, l’omosessualità, il ruolo delle donne e, dopo gli attentati del 7 ottobre, anche sul popolo palestinese e sul governo israeliano e Hamas come “intransigenti”.
Intransigenti? Le affermazioni sopra citate vanno ben oltre a l’”intransigenza”, con l’aggravante che sono state fatte dal pulpito di un centro islamico e diffuse pubblicamente sui social.
E non finisce qui, perché c’è anche il caso di Mohammad Hannoun, imam presso un centro islamico genovese e presidente dell’Associazione Palestinesi in Italia. Onnipresente alle manifestazioni contro Israele e vecchia conoscenza delle autorità israeliane in quanto indicato come legato a Hamas. Israele ha più volte chiesto interventi alle autorità italiane, ma fino adesso inutilmente.
Un paio di giorni dopo la strage del 7 ottobre, durante una manifestazione propalestinese a Milano, Hannoun dichiarava che l’attacco perpetrato da Hamas era “autodifesa”. Tali affermazioni venivano fatte in un’intervista di Rai3.
Il 4 gennaio 2024, Hannoun glorificava su Facebook Yahya Ayyash, terrorista di Hamas e ideatore delle bombe sui bus, ma anche Saleh al-Arouri, leader di Hamas in Libano ucciso da Israele a Beirut in un attacco con drone il 2 gennaio 2024. Il 30 marzo 2024, durante una manifestazione propalestinese fuori dalla Stazione Centrale di Milano, Hannoun concludeva il suo discorso incitando a trasformare tutte le ambasciate israeliane in centri di resistenza palestinese.
Nel luglio 2024, Hannoun elogiava l’ex comandante delle Brigate Izz al-Din al-Qassam, Emad Akel, e Mohammad Abu Salmiya, direttore dell’ospedale al-Shifa. Hannoun è ancora attivo nel diffondere la sua propaganda.
Se tutto ciò fosse stato detto in nome dell’ISIS, questi personaggi sarebbero ancora qui a predicare? L’impressione è che , se si tratta della “causa palestinese”, allora subentra il concetto dei “due pesi e due misure”.
Eppure la DIGOS di Milano fu fulminea nell’introdursi, non invitata, nell’appartamento di Mihael Melnic, un ragazzo di 25 anni che nel Giorno della Memoria aveva esposto dalla finestra un cartello con scritto “Free Gaza from Hamas”, attirando insulti e minacce da parte dei dimostranti filo-palestinesi sotto casa impegnati in una manifestazione non autorizzata.
Come spiegato dallo stesso ragazzo in un’intervista per il Times of Israel, gli agenti erano entrati nel suo appartamento, lo avevano identificato, interrogato con modi intimidatori ed avevano anche cercato, senza successo, di sequestrargli il cartello.
Melnic con un semplice gesto è riuscito a far emergere la natura violenta di alcune manifestazioni “pro-palestinesi” e la loro simpatia per Hamas. Che qualcuno non abbia gradito la cosa?
Non stupiamoci allora se poi emergono le liste di proscrizione in stile anni ’30 del 1900. Non stupiamoci se attivisti dell’UDAP come “Maisa”, palestinese di Nazareth e da vent’anni in Italia, si presentano ad eventi del CARC come quello dello scorso 4 agosto in Toscana e affermano:
“…il 7 ottobre per noi palestinesi è una giornata che noi rivendichiamo a testa alta, e lo diciamo tranquillamente e non abbiamo paura di dirlo”.
Evento tra l’altro indicato nello stesso comunicato NPC-CARC che include la lista di proscrizione.
L’Italia vanta da sempre una lunga esperienza nella lotta all’estremismo e al terrorismo di estrema sinistra, al punto che ogni volta che ci si chiede “come mai in Italia non avvengano attentati islamisti?”, si tira in ballo questa lunga esperienza nel contrasto al terrorismo politico degli anni ’70, eppure questa lista pare aver colto tutti di sorpresa, tant’è che lo stesso NPC si compiace di non essere rintracciabile in quanto operante in clandestinità.
E’ inutile rafforzare i controlli nei confronti degli obiettivi ritenuti sensibili se non si fa nulla per sradicare sul nascere la propaganda di odio, perché non si può presidiare tutto, soft-target e hard-target, sono troppi e non vi è sufficiente personale. Se si lascia diffondere la propaganda, prima o poi qualcosa succede. E’ il cosiddetto principio della “pentola a pressione”, concetto base in ambito sicurezza.
Se si interviene repentinamente nei confronti dei sostenitori dell’ISIS, per quale motivo le stesse dinamiche non vengono applicate per Hamas e la cosiddetta “causa palestinese”?
Nel novembre del 2023, durante uno dei suoi video-sermoni, l’imam di Bologna, Zulfiqar Khan, disse: “…In Italia, grazie ad Allah, siamo al sicuro e abbiamo il diritto di parola”.
A questo punto, forse, può essere utile ponderare a fondo su tale affermazione.