Izak Szewelewicz è nato nel campo di concentramento di Bergen-Belsen nel 1945. All’età di 3 anni, sua madre Aida l’ha mandato in Israele da una famiglia adottiva.
Izak non non ha mai saputo di essere stato adottato fino ai suoi 13 anni, quando Aida, che nel frattempo si era trasferita in Canada, ha deciso di mettersi in contatto con suo figlio. Si sono riuniti per il Bar Mitzvah (l’età della maturità di un bambino ebreo: 13 anni e un giorno per un maschio, 12 anni e un giorno per una femmina) di Izak e sono rimasti in contatto.
Quando Izak ha chiesto di suo padre, Aida gli ha rivelato che il suo nome era Grisha ed era stato ucciso durante la guerra.
Izak oggi ha quasi 70 anni e una sua famiglia. I suoi parenti avevano fatto un patto per non rivelare la verità: Izak ha un fratello. Ma tutti i segreti sono destinati ad essere scoperti: questo cambierà la vita di Izak.
Questa storia oggi è il soggetto del film ‘’I segreti di Aida’’, proiettato lo scorso 27 ottobre a Los Angeles. Israel Alon Schwarz, nipote di Izak, è il regista. La pellicola documenta il viaggio della famiglia alla ricerca del fratello mai conosciuto, anche con l’aiuto di un’azienda di ricerca genealogica.
“Ho fatto mesi di ricerca” racconta Schwarz “Mi sono fatto delle storie nella mia testa. Abbiamo costruito una linea temporale. Era qualcosa di molto personale, alla fine quelle intuizioni si sono materializzate davanti ai miei occhi“.
La famiglia ha trovato il fratello, così Izak è volato a Winnipeg, in Canada, per incontrarlo. Si chiama Szepsyl Szewelewicz, detto Shep. È di 10 mesi più giovane di Izak ed è cieco.
“È stato abbastanza sconvolgente ricevere una chiamata e sentire qualcuno che ti dice che hai un fratello“, ha detto Shep in un’intervista telefonica. “Siamo due fratelli che cercano di conoscersi dopo 68 anni“.
Si è scoperto che Shep non aveva mai incontrato sua madre, Aida, la quale viveva in una casa di cura canadese al momento delle riprese. Grisha, detto Greg, era anche il padre di Shep ed era in realtà sopravvissuto alla guerra, crescendo Shep. E’ morto nel 2008.
Durante le riprese del film, Shep e Izak hanno deciso di andare a trovare Aida in modo che Shep potesse conoscerla. Un momento molto toccante: Aida ha riconosciuto subito Shep e si sono abbracciati.
“Quando non hai incontrato tuo fratello o tua madre per un lungo periodo di tempo è difficile da comprendere“, ha detto Shep. “Ero un po’ emozionato quando sono andato da lei, E’ stato bello sentire: “My Shepsyl’e” . Mi ha dato la conferma che fossi suo figlio“.
Schwarz racconta ancora che “era come un culmine di emozioni. Non sapevamo nemmeno se lei avrebbe riconosciuto Shep. Tutti nella stanza piangevano, tranne Aida. Ma era molto emozionata“.
Shep visiterà Aida altre volte, cercando altre risposte da lei. Non ha mai rivelato che Izak e Shep hanno avuto lo stesso padre, né che esiste pure un terzo fratello, cosa che la famiglia ha scoperto in modo autonomo.
Aida ha preferito prendere quella decisione a causa degli orrori che ha vissuto durante la guerra.
Da adolescente, era stata costretta a lavorare per una famiglia nazista. Secondo Schwarz, il regista: “Ha probabilmente subito molestie dai soldati nazisti“.
Aida è morta nel 2016, Shep e Izak sono rimasti in contatto. Durante le riprese, Shep ha visitato Israele per la prima volta e ha celebrato Pesach con suo fratello. Dopo essere cresciuto da figlio unico, ha apprezzato la possibilità di festeggiare con più di venti parenti.
“I segreti di Aida”, proiettato per la prima volta nel 2016, oggi fa il giro di vari festival cinematografici in tutto il mondo. Dopo le proiezioni, “le persone mi abbracciano, mi baciano, provano empatia“, ha detto Schwarz. “Per me, il film è stato la chiusura di un cerchio“.
Photo courtesy of Alon Schwarz