Il 28 aprile 2015 Davide Piccardo, coordinatore delle associazioni islamiche milanesi, ha pubblicato sul suo profilo facebook una foto di David Ben Gurion – ex primo ministro e padre fondatore dello stato di Israele, come lo definisce lo stesso figlio di Hamza – aggiungendo due presunte citazioni.
Le frasi attribuite a Ben Gurion hanno il chiaro obiettivo di farlo passare per un criminale sanguinario, estendendo il giudizio a tutto lo stato di Israele. Lo stratagemma delle false citazioni attribuite a capi di stato israeliani o a personalità ebree è però particolarmente diffuso su facebook ed è un’arma usata e abusata dagli antisionisti. O antisemiti, visto che spesso si tenta di screditare gli ebrei in senso lato.
Piccardo ha probabilmente agito in buona fede, ma vista la delicatezza dell’argomento sarebbe stata opportuna una verifica. Le frasi che Piccardo attribuisce a Ben Gurion, con tanto di date, sono le seguenti:
–“Noi dobbiamo espellere gli arabi e prenderci i loro posti” (1937)
– “Dobbiamo usare il terrore, l’assassinio, l’intimidazione, la confisca delle terre e l’eliminazione di ogni servizio sociale per liberare la Galilea dalla sua popolazione araba. C’è bisogno di una reazione brutale. Se accusiamo una famiglia, dobbiamo straziarli senza pietà, donne e bambini inclusi. Durante l’operazione non c’è bisogno di distinguere fra colpevoli e innocenti” (1948)
Piccardo, come detto, è una figura istituzionale e rappresentativa. Rappresenta il CAIM, il Coordinamento delle Associazioni Islamiche Milanesi. E’ quindi sostanzialmente la voce e la faccia della comunità musulmana milanese. Ogni contenuto da lui pubblicato su facebook rappresenta l’Islam di Milano. Bufale comprese. E le responsabilità dei commenti che scatena sono tutte sue. In questo caso, sono persino piuttosto gravi
Efferatezze (di Israele) in nome di “un Dio su misura”, “Criminali” (gli israeliani) e addirittura l’augurio che Allah punisca Ben Gurion all’inferno.
Ma quelle frasi sono vere? Purtroppo per Piccardo, e com’era ovvio e lecito pensare, no.
Ben Gurion non ha mai detto o scritto la prima, anzi ha espresso proprio il concetto contrario. E’ stata omessa la negazione “non”, che cambia totalmente il senso della citazione. “Noi NON dobbiamo espellere gli arabi”.
La falsa citazione è stata smascherata da “Camera”, osservatorio sulla comunicazione anti-israeliana.
Ben Gurion
aveva scritto in una lettera “Noi non vogliamo e non dobbiamo espellere gli arabi per prendere il loro posto” e casualmente da quella frase è stata fatta sparire proprio la negazione. Lo storico Benny Morris ha scoperto il documento originale manomesso.
Qui una accurata relazione sull’incidente.
La seconda frase è attribuita in rete perlopiù al Memorandum Koenig, ossia un documento redatto da Yisrael Koenig, dipendente per 26 anni del Ministero dell’Interno israeliano. In quel documento, scritto nel 1975 (non 1948), sono stati illustrati obiettivi strategici e operazioni tattiche per ridurre numero e influenza dei cittadini arabi israeliani in Galilea. Era riservato, ma qualche giornale ne ha parlato, scatenando un putiferio. Le proposte contenute in quel documento non sono mai state accettate dall’allora premier
Yitzchak Rabin. Non solo, per quanto controverse fossero le proposte di Koenig,
non c’era assolutamente alcun suggerimento ad usare “terrore”, “omicidi”, “intimidazioni” o “confisca delle terre”.
Dunque anche quella frase è un falso, attribuita al Memorandum Koenig del 1975. Qualcun altro, in rete, ha evidentemente preferito attribuirla a Ben Gurion, datandola 1948. Tra questi anche Piccardo.
Tutto falso.