Altro che “Addio al celibato”. Nel variegato mondo del terrorismo islamico esistono anche esplosive feste di “addio al kamikaze”. Una sorta di rito celebrativo per onorare l’aspirante attentatore suicida.
Con qualche effetto collaterale, peraltro prevedibile. Se la cintura esplosiva destinata ad essere indossata dall’aspirante martire esplode in anticipo, anche l’addio all’attentatore risulta eccessivamente prematuro.
In questo caso, però, l’incidente si è trasformato in una strage non pianificata e a sorpresa, proprio come certe feste. La cintura esplosiva è scoppiata per errore durante le celebrazioni, causando la morte di dodici miliziani presenti per onorare il martire prossimo venturo.
E’ avvenuto in Iraq. Fonti della sicurezza hanno comunicato che l’episodio è accaduto ieri sera in una fattoria a Makhisa, non lontano dalla città di Baquba, una sessantina di chilometri a nord-est di Baghdad.
L’aspirante kamikaze si sarebbe dovuto far saltare in aria nella stessa Baquba, capoluogo della provincia di Diyala. Per un errore, la carica che doveva usare è esplosa durante quella che le fonti stesse hanno descritto come una “festa del sangue”, ossia la cerimonia in cui vengono resi gli onori al kamikaze da parte degli altri jihadisti.
Non si può dire che non abbia funzionato nulla: la cintura esplosiva è scoppiata, il martire si è in effetti immolato, la festa c’è stata e anche i morti non sono mancati. Certo, le vittime avrebbero dovuto essere altre, perlomeno nei piani degli stessi jihadisti, ma sono dettagli.
Non sapremo mai se il jihadista festeggiato con tutti gli onori del caso abbia beneficiato del privilegio delle vergini, una volta giunto nell’aldilà. In effetti, l’incidente potrebbe aver causato intoppi anche da questo punto di vista.
Il premio di consolazione del Darwin Award, l’ormai famoso oscar alle morti più stupide, è però assicurato. Non tutto il male vien per nuocere, anche per chi anticipa il martirio con un fuori programma.