Islam e Islamismo

Da Piazza Tahrir a Colonia. “Taharrush jinsi”, l’orrore delle molestie che spaventa l’Europa

La spiegazione dei fatti che hanno disgustato la Germania e l’Europa intera a capodanno potrebbe racchiudersi in una frase araba: “تحرش جنسي”, traslitterata “taharrush jinsi”.
Con questa formula si usa indicare l’usanza del “gioco sessuale”, una “tradizione” recentemente consolidata che prevede che le donne vengano infastidite, molestate e talvolta addirittura stuprate durante le feste o le manifestazioni affollate. Un rito censurabile e disumano nato in Egitto, durante le Primavere arabe. I primi attacchi di questo tipo di cui si hanno notizia sono stati infatti a Piazza Tahrir.
Non c’è altra spiegazione per comprendere l’anomalia delle “molestie di massa” che hanno indignato la Germania nella notte di Capodanno. Impossibile pensare che si tratti di normali effetti del tasso alcolico troppo elevato, del clima festaiolo o della semplice maleducazione.
Anche se la notizia delle denunce di massa (oltre duecento) è stata taciuta per giorni, probabilmente a causa dello stupore e dello smarrimento suscitati nelle stesse autorità tedesche, sin da subito si è ipotizzato un coordinamento, una sorta di regia occulta.
Quando qualcosa accade allo stesso momento ma in luoghi diversi, il primo sospetto ricade sul terrorismo. E’ stato così per i recenti fatti di Parigi: la strage del Bataclan è stata accompagnata da attentati perfettamente sincronizzati in altre zone della capitale francese.
Nel caso delle molestie di Capodanno non ci sono stati morti e manca anche la rivendicazione. Non mancano però i sospetti.
Che le molestie di massa siano state premeditate e organizzate è ormai chiaro dalle ultime notizie che circolano su una serie di passaparola sui social network, addirittura su whatsapp. Ma se appaiono quantomeno cervellotici i sospetti inizialmente avanzati su una regia occulta di matrice xenofoba, volta ad aizzare gli immigrati contro le donne per poi cavalcare l’ondata di indignazione e di razzismo, le teorie su un evento organizzato scientemente non sono invece da scartare a priori.

تحرش جنسي, traslitterato taharrush jinsi, tradotto “agguato sessuale”. Il primo a parlarne è stato il ministro della Giustizia tedesco Heiko Maas. L’ipotesi che dietro l’intento della spedizione punitiva ci sia un movente di tipo terroristico, quindi un’azione volta a intimidire e umiliare le donne occidentali per inoltrare un messaggio di minaccia all’intera civiltà occidentale, è ancora da chiarire. Potrebbe essere una semplice usanza, trasferita dalle Primavere arabe all’Unione Europea. Un modo di festeggiare, ma anche di comunicare disprezzo per donne abbigliate e atteggiate “all’occidentale”, quindi da punire.
Quello che è certo è che l’intimidazione, o punizione, è andata a segno. In assenza di provvedimenti severi e controlli rigorosi, le donne occidentali ora sanno di rischiare di non essere al sicuro se non accompagnate.
Il rituale, che consiste nel creare tre cerchi di uomini intorno alla vittima prescelta per abbigliamento “sconcio” o solo perché rappresenta l’occidente, implica la quasi totale impossibilità di difendersi da parte della donna molestata: il primo cerchio abusa della vittima, il secondo assiste e il terzo distrae i passanti.
Questo è “taharrush jinsi”, un’usanza di cui l’occidente civilizzato vorrebbe volentieri fare a meno, fermi restando i sacri valori di accoglienza e inclusione.

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