Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Cosa imparano su Israele gli studenti italiani delle Medie

I bambini di Terza Media che avranno la “fortuna” di imbattersi nel libro di geografia edito dal Capitello, autori Enzo De Marchi, Francesca Ferrara e Giulia Dottori, possono imparare non solo che a Gaza vivono “coloni ebrei”, che la capitale dell’Anp è Gerico anziché Ramallah e persino che i palestinesi sono poveri perché fanno fatica a recarsi in Israele per lavoro (mentre gli ebrei vivono liberamente a Gaza), ma pure che in quella terra non esistevano nativi ebrei.
La pagina riguardante Israele del testo scolastico già citato in un precedente articolo de L’Informale è, se possibile, ancora peggiore di quella riguardante la Palestina. Sciatteria, nozioni sbagliate e propaganda sbilanciata da una parte sola: quella filo-palestinese.
Da notare che la prima edizione del libro risale al 2015, non è quindi anteriore al 2005 e mai emendata, come sarebbe ipotizzabile per un testo che parla di “coloni israeliani a Gaza”. Non sussiste pertanto alcuna giustificazione per la disinformazione degli autori.
In giorni in cui un altro sussidiario è finito nel mirino dei giornali mainstream – con il corollario della scomunica dal parte del Ministro dell’Istruzione – per un paragrafo discusso sul tema dei migranti e dei richiedenti asilo, va sottolineato ancora una volta il totale disinteresse su ciò che riguarda Israele (e, perché no?, gli ebrei vivi). Le informazioni, errate e propagandistiche contro Israele, contenute nel libro di geografia edito da Il Capitello sono altamente pericolose per la formazione e l’educazione di bambini di 13 o 14 anni. Anche in questo caso, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe intervenire.
Con questo articolo, noi de L’Informale speriamo di inaugurarne una lunga serie sul tema dei libri scolastici e il trattamento riservato ad Israele.
Un argomento particolarmente sentito dagli antisionisti, tanto che la casa editrice Giunti nel 2012 ha pubblicato un “saggio” dal titolo “La Palestina nei testi scolastici di Israele” con questa presentazione: ”Nonostante tutte le altre fonti di informazione, i testi scolastici costituiscono potenti mezzi mediante cui lo Stato può configurare le forme di percezione, classificazione, interpretazione e memoria necessarie a determinare identità individuali e nazionali. Ciò vale in particolar modo per Paesi come Israele dove storia, memoria, identità personale e nazione sono intimamente legati”. Così l’autrice inizia la sua analisi, serrata e approfondita, dell’approccio alla Palestina nei testi destinati a ”ragazzi che a diciott’anni si arruolano nel servizio militare obbligatorio per attuare la politica israeliana di occupazione dei territori palestinesi”. E’ un percorso illuminante in una ”ideologia” che ha per scopo/effetto la disumanizzazione del popolo palestinese. L’analisi aiuta a comprendere, al di là del contingente, il rapporto profondo tra Israle e la Palestina e offre, in termini generali, uno spaccato valido ovunque del rapporto tra scuola e società. Titolo originale: ”Palestine in Israeli School Books. Ideology and Propaganda in Education (2012).”.
Occupazione dei territori palestinesi”.
E pure la casa editrice Giunti pubblica testi scolastici.
Come Il Capitello.

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