Come ogni anno, la partecipazione della Brigata Ebraica al corteo del 25 aprile è messa in discussione da chi strumentalizza politicamente la ricorrenza, riducendola ad evento anti-israeliano e trasformando quindi le vittime delle persecuzioni nazifasciste in ospiti non graditi. La bandiera della Brigata Ebraica, “troppo simile a quella di Israele”, secondo costoro stona in un corteo che celebra un evento in cui il supporto della Brigata Ebraica si è rivelato fondamentale, così come le deportazioni subite dagli ebrei sono state il momento più buio del nazifascismo. Eppure, gli ebrei, collegati ad Israele, sono “ospiti non graditi” da chi invece sogna un 25 aprile colorato con le bandiere della Palestina, il cui supporto alla Resistenza e alla Liberazione è stato a dir poco discutibile.
L’Associazione Romana Amici di Israele si è quindi vista costretta a patrocinare un evento alternativo, che però rispecchierà il vero spirito del 25 aprile.
Ne abbiamo parlato con la presidente Flaminia Sabatello, che come l’anno scorso ha fatto il punto della situazione.
Flaminia Sabatello, per la prima volta l’Associazione Romana Amici di Israele non è neppure stata invitata a partecipare all’organizzazione del corteo del 25 aprile. Si vocifera che anche quest’anno la bandiera della Brigata Ebraica non sia gradita. L’anno scorso soltanto l’interessamento del Comune di Roma e dell’Anpi nazionale ha permesso alla Brigata Ebraica di partecipare all’evento in Campidoglio per celebrare il settantesimo anniversario della Liberazione. Immagino che anche quest’anno la tentazione di chiamarsi fuori sia forte…
Quest’anno la nostra Associazione non è stata neanche invitata alla riunione per l’organizzazione del corteo, è evidente che non ci vogliano proprio. Purtroppo quest’anno non si sono create le condizioni per ripetere la bella manifestazione al Campidoglio organizzata dall’Anpi nazionale lo scorso anno, di contro noi come Associazione Romana Amici di Israele abbiamo aderito e patrocinato l’evento che si terrà al Pitigliani insieme con l’Aned ed altre associazioni partigiane.
In cosa consisterà l’evento?
Al Pitigliani , grazie all’ausilio di storici e giornalisti, si parlerà del VERO 25 aprile, compreso il ruolo della Brigata Ebraica per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Davvero non c’è la possibilità di discutere con le varie associazioni antifasciste ma anche “antisioniste” del decisivo contributo della Brigata Ebraica nella Resistenza?
Data l’esperienza alla riunione dello scorso anno, quando ci trovammo circondati da associazioni filopalestinesi che ci intimarono di non presentarci al corteo con la bandiera israeliana, direi di no, non c’è alcuna possibilità né di dialogo né di mediazione.
Da parte dell’Associazione Romana Amici di Israele immagino che non ci sia mai stata una richiesta di non sventolare bandiere della Palestina il 25 aprile, dico bene?
No, da parte nostra non c’è mai stato nessun tipo di diktat, abbiamo giustamente solo fatto notare l’inopportunità di una bandiera come quella palestinese al corteo, visto che col ricordo del 25 aprile non c’entra assolutamente nulla.
L’anno scorso a Milano la Brigata Ebraica ha sfilato ma è stata contestata. Un messaggio per i contestatori?
Che si godano il loro 25 aprile, magari dandogli un altro senso, visto che quello vero l’hanno completamente stravolto. L’altro consiglio che mi sento di dargli è quello di aprire un libro di storia.
Secondo te arriverà mai un 25 aprile in cui non ci saranno problemi di questo tipo e il ruolo della Brigata Ebraica e degli ebrei nella Resistenza sarà riconosciuto?
Ripeto, fino a quando a quella manifestazione parteciperanno sigle che non c’entrano nulla col ricordo del 25 aprile, ma che ne stravolgono il senso per mera strumentalizzazione politica, la risposta è ovviamente no, anzi, continueranno a fare di tutto per mistificare la storia a loro uso e consumo.
Probabilmente ci vorrebbe una posizione forte da parte delle istituzioni politiche. Qualcuno che dica “se non può partecipare la Brigata Ebraica, non ha senso festeggiare il 25 aprile”. E’ chiedere troppo?
Già, ci vorrebbe qualcuno che faccia la voce grossa, ma noi siamo ottimisti, la società civile che conosce la storia è con noi , onoreremo la Brigata Ebraica in altra sede e con altre modalità, loro si tengano pure quella piazza, noi ne troveremo un’altra, ma se sperano di metterci a tacere si sbagliano di grosso.
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