Secondo un rapporto commissionato dal governo olandese, l’antisemitismo è diffuso in molte scuole dei Paesi Bassi, in particolare tra gli studenti musulmani.
La relazione di 55 pagine sulla discriminazione nel mondo dell’istruzione, dal titolo “Due Mondi, due realtà – Come affrontare questo se si è un insegnante” è stata elaborata dalla giornalista olandese Margalith Kleijwegt su commissione del Ministero dell’Istruzione, della Cultura e della Scienza nei Paesi Bassi.
Sulla base della ricerca condotta dalla signora Kleijwegt, che ha visitato le scuole e intervistato insegnanti in tutto il paese dal gennaio 2015, la relazione conclude che molti insegnanti si sentano impotenti e senza strumenti quando provano a modificare i pregiudizi radicati e le idee violente dei loro studenti, in particolare contro gli ebrei, ma anche contro gli studenti musulmani alla luce dell’aumento in atto dei flussi migratori.
Secondo il ministro dell’Istruzione Jet Bussemaker il rapporto presenta “una realtà scomoda e talvolta dolorosa”, ma che deve essere affrontata secondo i “valori democratici”.
The European Jewish Press ha riportato l’esempio di un insegnante che ha voluto discutere in classe sugli attacchi dell’11 settembre. Uno degli studenti, un maschio di origine marocchina, ha detto che quegli eventi erano in realtà frutto di “un complotto ebraico sionista” e che non vi erano musulmani negli aerei dirottati quel giorno.
Ancora più agghiacciante, in concomitanza con gli attacchi ad una sinagoga a Copenaghen e al supermercato ebraico di Parigi, un insegnante di una scuola superiore di Amsterdam ha raccontato alla giornalista un episodio accaduto durante una conversazione in classe: una studentessa, ancora una volta di origine marocchina, ha detto “Se avessi un kalashnikov, sparerei contro tutti gli ebrei.”
L’insegnante ha detto: “Le ho chiesto di immaginare una bambina ebrea di cinque anni che vive qui. Che cosa avrebbe a che fare con le politiche di Israele? Purtroppo, non c’era posto per l’empatia. L’allieva non aveva a cuore quella bambina. Aveva un solo messaggio: Gli ebrei devono morire “.
Da notare come anche l’insegnante si manifesti disposta a giustificare le idee dell’alunna con “le politiche di Israele”, aspetto che probabilmente neppure la giornalista autrice dell’indagine ha voluto considerare.
Nel rapporto, Margalith Kleijwegt ha descritto l’antisemitismo nelle scuole olandesi come un “problema ricorrente”. Ha sottolineato che alcuni insegnanti lo vedono come mera “provocazione da parte degli alunni”, ma ha osservato che altri temono rappresenti un problema più profondo, riconoscendo “che gli alunni ricevono un’educazione antisemita a casa.”