David Fremd, dipendente del Comitato Centrale Israelitico, è stato assassinato da un estremista musulmano di 35 anni con precedenti penali. A riportare la notizia è JTA news. La matrice della feroce aggressione sarebbe proprio l’antisemitismo.
Il fatto è accaduto nella notte dell’8 marzo. La vittima era un uomo d’affari ed è stata uccisa mentre attraversava la strada per recarsi presso il suo ufficio, nella cittadina di Paysandu. L’aggressore gli ha inferto dieci coltellate e ha poi urlato “Allahu Akbar”. Una dinamica che ricorda quella dell’Intifada dei coltelli che sta insanguinando Israele e che evidentemente trova adepti persino in Sudamerica.
«Non c’è alcun indizio che colleghi l’attacco ad un gruppo organizzato, ma riteniamo che sia un caso isolato», ha dichiarato Sergio Gorzy, presidente del Comitato Centrale Israelitico, al giornale Subraydo.
Fremd era l’amministratore dello stesso Comitato Centrale Israeliano, che fa parte delle associazioni ebraiche dell’Uruguay. Anche uno dei tre figli, accorso ad aiutarlo, è stato ferito non mortalmente.
«La dinamica del delitto è presumibilmente legata a motivazioni antisemite, che per la coesistenza nazionale e per la nostra società sarebbero inaccettabili», è il commento contenuto in una nota del Comitato Centrale Israeliano.
«Dalle nostre parti non abbiamo percepito molto antisemitismo ed è per questo che l’avvenimento è decisamente una sorpresa per noi», ha dichiarato invece Ben-Tzion Spizt, capo rabbino dell’Uruguay.
In Uruguay vivono circa 12.000 ebrei, quasi tutti nella capitale Montevideo.