Necrologio

Addio a un Maestro: Richard Pipes 1923-2018

Salutiamo oggi uno dei giganti della storiografia del Novecento, Richard Pipes, il grande storico di Harvard che ha speso tutta la sua vita nello studio di cosa furono la rivoluzione russa e il bolscevismo.

Il suo monumentale La rivoluzione russa del 1990 è una lettura imprescindibile e corrosivamente demistificante nei confronti di Lenin, mostrato come colui che creo le basi per lo Stato terrorista del suo successore, Stalin.

Un grande moralista e umanista con uno sguardo e una scrittura tersa e tesa come una corda di violino, ci lascia una eredità intellettuale inestimabile.

Pipes apparteneva alla scuola dei realisti, dei pragmatici con uno sguardo sempre orientato su i fatti e sulla loro disarmante riluttanza a conformarsi ad aspettative e illusioni.

Nel 1976, guidò il gruppo di esperti militari e di politca estera conosciuto come Team B, il cui scopo era quello di controbilanciare il rapporto che gli esperti della CIA, il Team A avevano fornito sulla strategia militare sovietica. Il rapporto era stato ritenuto dall’allora presidente Gerald Ford, assai carente e particolarmente ottimista. La conclusione del rapporto presentato dal Team B fu che la CIA avesse fortemente sottovalutato “l’intensità, lo scopo e la minaccia” degli obbiettivi che avevano i sovietici. Fu questo rapporto che permise a Ronald Reagan di assumere la sua linea dura nei confronti di Mosca durante la campagna elettorale del 1980.

A suo figlio Daniel Pipes con cui l’Informale ha un rapporto di consolidata amicizia e stima, le più sincere condoglianze da parte del direttore, del vicedirettore e della redazione tutta.

 

 

 

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