E’ morta a novanta anni una delle testimoni della Shoah in Italia, Giulia Spizzichino. Una donna coraggiosa, sopravvissuta all’eccidio della sua famiglia nelle fosse Ardeatine, che dopo la guerra si era impegnata per permettere la cattura e del colonnello delle SS Erich Priebke, fuggito in Argentina e assicurato alla giustizia soprattutto grazie alla tenacia di Giulia Spizzichino.
Costretta ad abbandonare la scuola a soli 11 anni a causa delle leggi razziali promulgate dal regime fascista nel 1938, Giulia Spizzichino ha vissuto in casa con la madre e la famiglia. Un giorno del 1944 il padre ed i fratelli sono stati catturati dai nazisti a causa di una delazione di un militante fascista, Giulia e la madre si sono però miracolosamente salvate perché in quel momento si trovavano fuori casa. Gran parte della sua famiglia è stata massacrata nell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Testimone incolpevole di quelle atrocità, Giulia ha voluto ripagare le sofferenze del suo popolo andando di persona a riconoscere il colonnello Priebke in Argentina e permettendone così l’arresto e l’estradizione. Priebke era riuscito a sfuggire alla corte marziale fuggendo in Sudamerica, dove aveva vissuto per 50 anni.
La notizia della morte di Giulia Spizzichino è stata comunicata dalla Comunità Ebraica di Roma con queste parole‘: “Ci ha lasciati Giulia Spizzichino. Aveva da poco festeggiato il suo compleanno. Diamo onore ad un eroina della nostra Comunità. La sua tenacia ha consentito al nostro Paese di processare Erich Priebke, che andò a scovarlo personalmente a Bariloche, in Argentina”.