“L’invito a boicottare Israele fa parte della libertà di espressione”. A dirlo è l’Alto Commissario agli Affari Esteri e alle politiche di sicurezza dell’Unione Europea, l’italiana Federica Mogherini.
L’ex titolare della Farnesina ha risposto ad un quesito scritto e inoltrato a fine settembre dal Comitato palestinese per il Bds. Secondo Mogherini “l’Unione europea sostiene con forza il diritto dei cittadini a boicottare Israele” in quanto “l’UE difende la libertà di espressione e di associazione, in conformità con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea che si applica agli Stati membri anche per quanto riguarda le azioni BDS (boicottaggio, disinvestimento e sanzioni) condotte entro i confini”.
Pur affermando che “l’UE non condivide la strategia BDS per isolare Israele”, l’Alto Commissario non nega “la legittimità” dell’azione per difendere i diritti dei palestinesi.
Federica Mogherini ha giustificato questa presa di posizione affermando che, secondo la Corte europea dei diritti dell’uomo, la libertà di espressione si applica anche alle idee “che offendono, destano scalpore o disturbano uno stato o una parte della popolazione”.
Una presa di posizione che va a contraddire le azioni di alcuni governi che hanno adottato leggi e politiche volte a limitare l’azione del movimento BDS, come ad esempio il Regno Unito, che però è in procinto di uscire dall’Ue.
Tre invece sono gli stati membri dell’Ue che hanno recentemente riconosciuto il diritto a boicottare Israele: Svezia, Irlanda e Paesi Bassi.
Ciò che Federica Mogherini ignora, o fa finta di ignorare, è che il boicottaggio non è un’opinione. Si tratta di un’azione, illegittima in questo caso anche dal punto di vista delle libertà di espressione, in quanto ostile non ad un governo ma all’esistenza stessa di uno stato, quello di Israele, che la campagna BDS vorrebbe fortemente danneggiare.
Difendendo, anche se non condividendo a parole, il diritto a boicottare Israele, l’Alto Commissario Ue agli Affari Esteri legittima pericolosamente l’opinione di chi pensa che Israele non abbia il diritto di esistere. Siamo alla legittimazione del boicottaggio di uno stato: caso unico nella storia.
Giustificare questo parlando di territori contesi, libertà di espressione e diritti umani è non solo scorretto, ma anche fuori luogo.