Antisemitismo, Antisionismo e Debunking

Ruth Smeeth, parlamentare perseguitata dall’antisemitismo dei Labour

C’è un problema di antisemitismo nel partito Laburista inglese? Assolutamente sì, se una deputata laburista inglese è costretta a servirsi di una scorta per potersi recare al Congresso del suo stesso partito, dopo essere stata minacciata da alcuni simpatizzanti del segretario Corbyn e accusata di essere una cospiratrice e traditrice.
La vittima di queste minacce e molestie è Ruth Smeeth, che certo per le sue posizioni neutrali e tiepide su Israele non può essere definita una sionista, qualora a qualcuno venisse in mente di replicare che l’antisionismo non c’entra nulla con l’antisemitismo.
No, il problema della giovane deputata trentasettenne è proprio l’essere ebrea.
Ruth Smeeth non vuole essere conosciuta come “la deputata ebrea”, il suo accento tradisce un’infanzia a Londra. “Io sono una parlamentare a cui è accaduto di essere ebrea” ha detto al giornale inglese Daily Mail.
“Una delle cose che mi fa più arrabbiare in tutta questa faccenda è che ho finito con l’essere definita ‘la deputata ebrea’. E peggio, essere diventata per questo un bersaglio. Dovrei essere semplicemente la parlamentare del collegio Stoke-on-Trent Nord, un duro lavoro, membro permanente del partito laburista”.
Si descrive come “lavoratrice, socialista, ebrea, donna” in questo ordine.
“In realtà, prima di tutto britannica: britannica, lavoratrice, socialista, ebrea, donna”.
Smeeth, 37 anni, è stata coinvolta nella stesura del rapporto Chakrabarti, un’inchiesta sull’antisemitismo all’interno del partito laburista, dopo essere stata insultata da un membro del Momentum, il gruppo di attivisti in sostegno del segretario del partito Jeremy Corbyn.

Da allora è stato chiamata “ebrea” in senso dispregiativo, informatrice del Mossad, traditrice, addirittura accusata di cospirare contro Corbyn. In tutto, è stata vittima di più di 25.000 episodi di abusi, in gran parte a sfondo razziale.
Come risultato, due persone sono oggetto di indagine da parte della polizia anti-terrorismo, una di esse ha persino scritto un saggio di mille parole su come l’avrebbe uccisa.
“Inizialmente ho pensato che l’autore fosse un estremista di destra” ha confessato Ruth Smeeth “Ma poi qualcuno mi ha telefonato per informarmi che era un Corbynista”.
Il rapporto Chakrabarti, e le conseguenti molestie che ha generato, deve essere discusso dal Comitato Esecutivo Nazionale del Partito Laburista. In esso c’è anche scritto: “L’ambiente politico che si frequenta dovrebbe essere un luogo dove ci si sente a proprio agio e al sicuro, anche e soprattutto quando le cose sono più difficili al di fuori”.
Tuttavia, a causa delle minacce subite nel suo stesso partito, Smeeth ora è seguita da una scorta organizzata dall’autorità parlamentare e dalla polizia. La diretta interessata non può fornire dettagli, ma ha rivelato che non se la sentirà di andare da sola alla Conferenza dei Laburisti di domenica prossima.
“Sto ancora decidendo, non posso permettermi di darla vinta a chi mi minaccia. Se penso che sarà piacevole? No. Se penso che ci sarà un sacco di rabbia? Probabilmente. Ma io sono attenta a quello che sto facendo, a come sarò e cosa farò, e non sarò da sola”.

Eppure, Ruth Smeeth non parla mai di Israele e Palestina e evita di schierarsi dalla parte di Israele. Si limita a definirsi “culturalmente ebrea”.  In passato si erano verificati altri episodi di antisemitismo ai tempi di Ed Miliband, che è ebreo, “ma non in questo modo” ammette sconcertata Ruth Smeeth. “Non ho mai visto un antisemitismo così forte nei Laburisti. Si erano verificati uno o due episodi, che avevano scioccato l’opinione pubblica. Ora la vasta frequenza di questi episodi di antisemitismo li ha resi normali”.

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