Noam, parliamo di Chomsky, ebreo antisionista e ontologicamente anarchico, era tra gli autori letti dal defunto Osama Bin Laden. Tra i 39 libri presenti nel rifugio di Abbottabad in Pakistan, non poteva mancare l’autore di, tra gli altri testi fondamentali di resistenza al Male, “Hegemony or Survival-America’s quest for global dominance”.
Chomsky è un feticcio della sinistra, specialmente di quella trozkista e antiglobalista, insomma di coloro i quali sognano ancora la società perfetta e redenta da ogni contraddizione, ovvero il mondo dis-alienato dall’ingiustizia capitalista e imperialista, e di cui sono pieni i campus americani.
Gli Stati Uniti, sono sempre loro la causa di ogni iniquità. Lo dicevano anche i sovietici quando proponevano la loro ricetta perfetta che gli americani impedivano fosse applicata globalmente.
Egemonia o sopravvivenza, recita il titolo del testo chomskiano. Questa è la scelta. O si diventa schiavi o sudditi oppure ci si oppone. Hasta la revolucion, siempre! Ogni resistenza è lecita contro i nemici della libertà. La pensava così anche Ernesto Che Guevara, il “bel” Che, il natural born killer che la propaganda di sinistra ha trasformato in un eroe romantico.
Osama Bin Laden condivideva le idee di Chomsky. Le condivide anche l’Iran, dove il “Grande Satana”, che adesso ha ridato impulso al programma nucleare scita, è il medesimo di Al Qaeda. Gli Stati Uniti, appunto. In seconda battuta viene, ovviamente, l'”entità sionista”, l’altro satana, Israele.
Come ci spiega Pierre André Taguieff, “L’antiamericanismo costituisce una nuova ortodossia politica transnazionale che non ha mai smesso di espandersi dal 1989-1990. La superpotenza americana è diventata una figura ripugnante, l’ultimo riciclo dell”imperialismo americano’ il quale viene accusato di essere il principale responsabile delle disgrazie mondiali: ingiustizie sanguinarie e diseguaglianze, oppressione e sfruttamento, conflitti e genocidi”.
Non ci meraviglia che Bin Laden leggesse Chomsky, affatto. E’ del tutto conseguente che gli odiatori degli Stati Uniti e di Israele, in genere condividano le medesime idee. Dunque non sconcerta vedere come la sinistra estrema sia alleata con il terrorismo islamico. Affinità elettive. Il comune nemico, dopotutto è lo stesso. La democrazia e il liberalismo. Non avendo prodotto il bene generale, quello che i pietrificati utopisti alla Chomsky hanno sognato e non hanno visto realizzato, ed essendosi sporcate spesso le mani (eh sì, è la storia, bellezza), vanno tolti dalla scena e rimpiazzati. Con cosa?
L’Umma, seppure non teorizzata da Noam e dai suoi adepti, può essere un’idea, anche se è una vecchia idea che sembra non abbia dato gradi frutti là dove è stata implementata. Anche il comunismo non ha dato grandi frutti, alla pari di nessun’altra escatologia intra-mondana. Ma non importa, bisogna continuare a sognarla la società perfetta e l’umanità dis-alienata, additando i suoi nemici, i bersagli da colpire. Il vecchio Toni Negri americano, di questo se ne intende.
Con ammirabile coerenza è sempre stato dalla parte di coloro contro cui gli Stati Uniti combattevano da dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Dunque dalla parte di Ho Chi Min, Pol Pot, Castro, Mao, Allende, con i sandinisti, e naturalmente, contro Israele e dalla parte di Hezbollah, Hamas, ecc. Sempre dalla parte dei nemici della democrazia, dei regimi totalitari, dei terroristi, ma sempre residente negli Stati Uniti che non ha mai abbandonato e dove, durante tutti questi anni, ha incassato i lauti profitti dei suoi libelli antiamericani.
A proposito di Hamas, Chomsky arrivò a dire che la paura degli Stati Uniti per la democrazia se non era in accordo con i propri interessi strategici ed economici era chiaramente dimostrata dal fatto di avere rifiutato qualsiasi rapporto con Hamas dopo la sua vittoria elettorale a Gaza nel 2006.
Chomsky, lo abbiamo capito da tempo, in realtà è un robot. E da cosa lo abbiamo capito? Dal suo dispositivo linguistico. Tout ce tient. Si ritorna ai suoi studi sull’origine del linguaggio umano. Sulla grammatica generativa. Nel suo caso la grammatica è un automatismo generato da un postulato che lo governa e da cui discendono per deduzione tutti gli enunciati successivi. Il postulato è: Gli Stati Uniti sono il male. Il suo corollario è: Israele è il male. La conclusione è: L’Occidente è il male.
Mettete Chomsky in una stanza, attivatelo con il pulsante rosso che ha dietro la schiena e lui inizierà a dirvi tutto quello che sapete già. Prima di attivarlo avete infatti parlato con i discendenti dell’equipe pionieristica che lo ha programmato. Loro vi hanno mostrato su uno schermo, con uso di diapositive, uno per uno i lemmi, la grammatica della scheda che gli venne inserita nei circuiti.
Fa tenerezza, in un certo senso, vedere questo vecchio robot di 87 anni, il quale continua a dire esattamente le stesse cose che diceva cinquanta anni fa. Il periodo in cui venne fabbricato in Unione Sovietica. Sarebbe ora, finalmente, di rottamarlo.