E’ fallito il golpe in Turchia. Un clamoroso ribaltamento delle sorti che ha avuto il suo culmine poco dopo le 2.30 italiane, quando il presidente Erdogan è atterrato all’aeroporto di Istanbul dopo aver vagato sui cieli d’Europa in cerca di asilo politico, che gli era stato rifiutato sia a Berlino sia a Londra.
Tutto lasciava pensare a un esito positivo del golpe militare: il celato appoggio dei leader occidentali, che si limitavano a dichiarazioni di circostanza non palesando alcuna intenzione di condannare l’esercito ed una eventuale destituzione di Erdogan, l’occupazione dei centri nevralgici del potere politico, i soldati che sembravano avere la meglio sulle forze di polizia.
Poi, il ribaltamento: è mancato l’appoggio della Marina militare, ma soprattutto la popolazione turca ha raccolto l’appello del presidente a “scendere in piazza e resistere”, mente lui scappava. In tanti si sono dimostrati fedeli a Erdogan e disposti addirittura a fermare i carri armati a mani nude. Quando era chiaro che il presidente avesse il totale appoggio della popolazione, anche i leader occidentali si sono schierati al suo fianco, da Barack Obama ad Angela Merkel. A quel punto il golpe era fallito. L’unico modo per portarlo a termine sarebbe stato attuare una carneficina, uccidere i sostenitori di Erdogan, avviare una guerra civile. Troppo caro il prezzo da pagare: sangue e migliaia di vittime.
Erdogan è stato salvato dal popolo turco, fedele al suo presidente che evidentemente gode di un consenso che non erano stato previsto dagli stessi golpisti. Salvato da internet, dai social network e dall’applicazione smartphone che ha usato per comunicare con il suo popolo, proprio lui che ha sempre osteggiato l’uso di internet per la diffusione delle notizie. Salvato dai muezzin, che hanno invocato la contro-rivolta in piazza, diventando megafoni del messaggio di Erdogan.
La Turchia è dunque un Paese fedele a Erdogan e fedele all’islamismo. Il golpe fallito, a 24 ore dall’orribile attentato di Nizza, rappresenta un altro duro colpo per un occidente che evidentemente aveva sperato nel ritorno di una Turchia laica. I turchi ormai hanno rinunciato agli insegnamenti dello storico leader Ataturk, venerato come un Dio ma in realtà dimenticato.
Il secondo esercito della Nato ha fallito il tentativo di golpe contro un leader islamista. Un tentativo di cui la Nato non poteva non essere a conoscenza. Un k.o. che fa male.