Emmanuel Chidi Namdi, nigeriano, è su tutte le pagine dei giornali italiani in quanto vittima di omicidio a Porto san Giorgio, nelle Marche. Non ci sono dubbi su chi lo abbia ucciso, Amedeo Mancini, un fermano di 39 anni, ci sono invece maggiori incertezze nel ricostruire la dinamica degli eventi e quindi formulare il capo d’accusa nei confronti di quest’ultimo.
Quel che è certo è che Emmanuel Chidi Namdi, che al momento dell’episodio si trovava insieme alla compagna Chimiary, è morto a 36 anni in Italia, Paese in cui sembrava aver trovato un po’ di pace dopo essere fuggito dall’incubo. Si parla poco del suo passato, solo un generico riferimento all’organizzazione terroristica Boko Haram.
La storia di Emmanuel e Chimiary è davvero tragica, anche senza considerare l’epilogo italiano: entrambi orfani, hanno perso i loro genitori a causa di una strage in una chiesa cristiana in Nigeria.
La chiesa in questione era stata incendiata dai terroristi islamisti di Boko Haram: tra le fiamme, hanno perso la vita anche i genitori di Emmanuel e Chimiary e una loro figlia.
A quel punto, la coppia ha avuto un solo desiderio: fuggire da quell’incubo e rifugiarsi altrove. In Italia, magari, dove i cristiani non sono perseguitati dal terrorismo islamico.
Anche il viaggio della speranza si è però rivelato un’Odissea senza fine: i due hanno fatto tappa in Libia, da lì sono partiti per raggiungere la Sicilia.
Durante la traversata in mare, la donna è stata picchiata, probabilmente per motivi religiosi, ed ha dovuto abortire spontaneamente il figlio che portava in grembo. Era incinta.
L’arrivo in Italia non ha significato subito pace e sollievo. Emmanuel e Chimiary avrebbero voluto sposarsi, e lo avevano fatto proprio a Fermo, nelle Marche, la loro cittadina d’adozione dove sono stati ospitati come richiedenti asilo nel seminario arcivescovile della Fondazione “Caritas in veritate” di don Vinicio Albanesi. Mancavano ancora, però, i documenti, e dunque il matrimonio non è mai stato formalizzato.
E, purtroppo, non potrà più essere celebrato.