La scia di sangue prosegue. Oggi, a Kiryat Arba, in Giudea e Samaria, una ragazzina di 13 anni è stata aggredita nel proprio letto mentre stava dormendo. L’aggressore, 19 anni, l’ha ripetutamente accoltellata prima di essere ucciso dall’IDF.
Hallel Yaffa Ariel è morta a causa delle ferite riportate.
Pochi giorni fa, al parlamento europeo, Abu Mazen, l’uomo delle tre carte, il biscazziere di Ramallah, veniva applaudito in piedi dai parlamentari presenti mentre pronunciava il suo solito discorso contro Israele pieno zeppo di menzogne.
A causa della Brexit gli inglesi sono stati ricoperti di contumelie, come se un’istituzione i cui membri applaudono in piedi il mandante della lunga scia di accoltellamenti che si sono verificati in Israele dal settembre scorso a oggi, meritasse di sopravvivere.
L’exit dall’Europa non è quello degli inglesi ma è soprattutto quello degli ebrei, sempre di più, soprattutto quelli francesi. Si sentono molto più sicuri qui che in patria, qui, dove si può essere orgogliosamente ebrei senza timore di nasconderlo.
L’exit dall’Europa Unita, una finzione calata dall’alto e priva di anima, è prima di tutto l’uscita necessaria dalla sua decomposizione morale