Sono quattro le vite spezzate nell’attentato terroristico di ieri sera al Sarona Market di Tel Aviv. Tutti cittadini israeliani: Ido Ben Ari, 42 anni, di Ramat Gan; Ilana Neve, 39 anni, di Tel Aviv; Michael Feige, 58 anni, di Midreshet Ben-Gurion; e Mila Mishayev, 32 anni, di Ashkelon. Nell’attentato sono rimaste ferite altre sedici persone, di cui tre di condizioni critiche.
Ben Ari si trovava a cena con la moglie e i due figli in un ristorante del centro commerciale di Sarona, all’interno del quale vi è il più grande mercato agroalimentare coperto in Israele, con più di novanta negozi. Sua moglie è rimasta ferita nella sparatoria ed è stata ricoverata all’Ichilov Medical Center, dove dopo aver subito un intervento chirurgico è stata dichiarata in condizioni di pericolo moderato. Ben Ari aveva servito nell’esercito all’interno dell’unità di élite della Sayeret Matkal – la principale unità israeliana con compiti di ricognizione speciale, alle dirette dipendenze dello Stato Maggiore – e aveva vinto un riconoscimento presidenziale per i suoi meriti come riservista. Attualmente ricopriva una posizione di primo piano all’interno degli uffici israeliani della Coca-Cola Company, come ha fatto sapere sua sorella alla stampa israeliana. L’azienda ha espresso vicinanza alla famiglia – alla moglie e i due figli, ai genitori e ai tre fratelli – e compianto per “la tragica perdita del nostro amico Ido Ben Ari, vittima di questo atto orribile”.
“Una persona straordinaria e affascinante e un grande ricercatore”, il commosso tributo che Oren Yiftachel, a capo del Dipartimento di studi multidisciplinari all’Università Ben-Gurion, dedica al collega Michael Feige. Alla Ben-Gurion, Feige dirigeva il programma di studi su Israele. Sociologo e antropologo “specializzato nella società israeliana, nella memoria collettiva e nel mito politico”, come si legge in una sua biografia sul sito dell’ateneo, aveva vinto nel 2010 lo Shapiro Prize for Best Book in Israel Studies, per un suo libro intitolato Settling in the Hearts: Jewish Fundamentalism in the Occupied Territories. “Non era un politico, ma ricercava sulla politica – ricorda Yiftachel – indagando su argomenti sensibili e trovando sempre spunti interessanti. Sarà una grave perdita per la nostra università”. Feige lascia la moglie Nurit e tre figlie.
La più giovane delle vittime è la trentaduenne Mila Mishayev. Mila avrebbe dovuto sposarsi a breve. Al momento dell’attentato stava aspettando proprio il suo fidanzato all’interno del ristorante. I colpi esplosi dai terroristi l’hanno raggiunta e prima di soccombere alle gravi ferite è riuscita a parlargli al telefono un’ultima volta. Cresciuta a Rishon Lezion con i genitori, un fratello e due sorelle, Mishayev si era trasferita ad Ashkelon di recente. Il sindaco della città, nell’esprimere il suo cordoglio, ha dichiarato di essere a disposizione della famiglia.
Aveva quattro figlie, Ilana Naveh, che nei locali di Sarona aveva deciso di festeggiare il suo quarantesimo compleanno. “Si impegnava tantissimo per la sua casa e le sue figlie e la sua porta era sempre aperta”, il ricordo condiviso con Ynet dalla sua vicina di casa a Tel Aviv, per i cui figli Ilana preparava il pranzo quando era al lavoro. “Ho appena parlato con una delle sue figlie – ha proseguito la donna – che ha dodici anni e ha festeggiato il suo bat mitzvah solo due mesi fa. Ho mandato le mie due figlie a stare con loro, perché per ora non riescono nemmeno a capire cosa sia successo”. Questa sera a Petah Tikvah si celebreranno i suoi funerali.
Articolo di Francesca Matalon per Moked.it